XXVII Rassegna del Mare – Cefalù, 14 ottobre 2018 

Tavola Rotonda “Sfruttamento dell’energia pulita dal mare: il caso dello Stretto di Messina – Coordina: Leonardo Damiani (Politecnico di Bari)

 

 

Le tecnologie per la conversione di energia da fonti marine in energia elettrica ­- in particolare quelle che sfruttano il moto ondoso e le correnti di marea – sono pronte a entrare nella fase conclusiva del loro sviluppo. La consistente energia delle correnti dello Stretto di Messina e l’enorme volume di acqua in transito non potevano non destare interesse ai fini della produzione di energia elettrica pulita e a basso costo.

Sulle tematiche di questo argomento è calato il sipario sulla XXVII Rassegna del Mare. L’energia del mare rappresenta una fonte relativamente nuova nel panorama delle energie rinnovabili. Le tecnologie per dar vita a questo tipo di energia sono in fase avanzata di sviluppo in prospettiva di renderla economicamente competitiva con le fonti energetiche tradizionali, ma molto ancora rimane da studiare e sperimentare.

Quando si parla di energia dal mare o oceanica si rimanda all’energia presente in diverse forme nei mari e negli oceani. Occorre fare però una distinzione tra: l’energia delle correnti marine (ossia l’energia cinetica dalle correnti  scaturita da differenza di densità tra masse d’acqua e/o al vento superficiale); l’energia del gradiente salino (energia osmotica derivata dalla differenza di salinità tra gli oceani e l’acqua dolce presente nella foce dei fiumi; le correnti di marea (energia cinetica derivante dall’innalzamento e abbassamento della colonna d’acqua a causa delle maree); l’energia mareomotrice o delle maree (energia potenziale derivata dall’attrazione gravitazionale luni-solare degli oceani); l’energia del moto ondoso (energia cinetica trasferita dal vento alla superficie degli oceani); l’energia talassotermica o OTEC (Ocean Thermal Energy Conversion) (l’energia termica derivate dalla differenza di temperature tra gli strati superficiali degli oceani riscaldati direttamente dal sole e gli strati profondi più freddi).

Tra le diverse fonti di energia disponibili in mare degna di nota è quella in grado di sfruttare le correnti marine. Uno tra i più grandi generatori di energia naturale al mondo è lo Stretto di Messina ubicato tra la Sicilia e la Calabria che mette in comunicazione il Mar Tirreno con il Mar Ionio.

L’Associazione Ecologica Scientifica di Protezione Ambientale Mareamico si è fatta promotrice di un progetto avente l’obiettivo di individuare nuove forme di energia alternative, quali lo sfruttamento delle correnti di marea.

 

A tal riguardo, lo Stretto di Messina, ricadente in un’area di rilievo paesaggistico e ambientale, data la varietà degli habitat naturali e delle specie della flora e della fauna ivi presenti, offre situazioni uniche per l’individuazione e la sperimentazione di un prototipo di generatore di corrente elettrica da installare nello Stretto, in grado di creare e rendere fruibile energia rinnovabile in un quadro di sostenibilità ambientale.

In questa prospettiva è in corso uno studio che intende contribuire ad individuare soluzioni idonee con l’obiettivo di affrontare gli aspetti energetici legati all’ambiente marino, valutando, dal punto di vista scientifico, l’opportunità di sfruttare l’energia delle correnti di marea per produrre energia pulita, mediante l’individuazione di generatori sottomarini di moderna tecnologia.

 

Pertanto sono stati approfonditi anche una serie di aspetti collaterali, come gli impatti sugli ecosistemi, sulle biodiversità marine e le ripercussioni sulle attività collegate al mare, quali il traffico marittimo sia nazionale che internazionale, la pesca e l’acquacoltura in una  visione globale.