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I Responsabili Istituzionali, gli esponenti del mondo scientifico e gli operatori presenti alla XXV Rassegna del Mare promossa dall'Associazione Mareamico, i componenti del Comitato Scientifico dell’Associazione e la Presidenza della stessa, al termine dei lavori svoltisi in due tavole rotonde e tre distinti workshop, hanno unanimemente espresso le seguenti considerazioni:
- La scelta di svolgere la Rassegna del Mare a Rimini, una città che vive quasi totalmente con attività legate prevalentemente al mare, ha offerto l’occasione di un confronto col locale mondo politico, scientifico ed imprenditoriale e con rappresentanti di Paesi dell’altra sponda dell’Adriatico e non solo.
- La XXV Rassegna del Mare ha evidenziato la necessità di un giusto equilibrio fra economia ed ecologia in Adriatico, un mare intensamente sfruttato dove convergono interessi economici contrastanti: pesca e turismo da un alto, attività portuali, industriali ed estrattive dall'altro.
- La profonda crisi del settore della pesca e delle maricolture è da attribuire all'annoso problema del costo del gasolio unitamente ad una crescente diminuzione delle risorse pescabili. A questo, poi, si somma l’entrata in vigore di alcuni regolamenti comunitari, in parte necessari, ma in alcuni casi eccessivi per i nostri mari, rendendo ancora più problematica l’attività di pesca. Va da se che sono pienamente condivisibili i principi di pesca responsabile, di pesca sostenibile, e di approccio eco-sistemico.
- L’impegno dei Governi da solo, tuttavia, non è sufficiente ed anzi rischia di produrre guasti irrecuperabili se non è sostenuto, per ogni step, da un’analisi scientifica che può essere agevolmente canalizzato da Associazioni (come Mareamico) convinte della bontà di tale metodo ed impegnate sul versante della collaborazione e della cooperazione internazionale.
- Tale metodo va applicato anche – ove si concretizzi, come è auspicabile il proposito – alla creazione di una area di salvaguardia ecologica nella parte più “sensibile” del Mediterraneo rappresentata dal triangolo di Mare tra Sicilia, Tunisia e Malta. La ribadita volontà del Governo Italiano – che recepisce la proposta avanzata in occasione della XVIII Rassegna del Mare 2006 – di un accordo trilaterale al riguardo è da apprezzare, ma deve essere seguita – con il richiamato supporto scientifico – da azioni, di rigido controllo e da concrete possibilità di repressione dalle azioni illegali, attuali o future.
- Infine, evidenziando le problematiche del sistema Italia relativamente all’ individuazione delle carenze e dei soggetti attuatori della politica marittima, sia alla carenza nella disponibilità, si sono avanzate le seguenti proposte:
- a – che l’Italia si doti di una struttura amministrativa specialmente dedicata come ad esempio un Comitato subministeriale per gli affari marittimi
- b – che venga promossa una coerente organizzazione dei dati attraverso le Istituzioni di una rete di osservazione dell’ambiente marino costiero italiano
- c - che siano individuate le competenze decisionali, quindi gli attori che operano sulla zona costiera in un quadro di coerente e programmata interazione al fine di migliorare l’efficacia degli interventi guadagnando in chiarezza e tempestività.
- d – che l’Italia estenda la propria area di giurisdizione a mare, attraverso la dichiarazione di una propria zona economica esclusiva oltre alla definizione degli accordi di delimitazione della piattaforma continentale per quei tratti di mare in cui ancora non si è provveduto.
Mareamico
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