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Se c’è un campo nel quale i percorsi di salvaguardia si intersecano tra loro questo è proprio il campo ambientale, tanto che è talvolta molto problematico tracciare una linea di confine tra dove finisce la tutela ambientale e dove inizia quella culturale, storica, artistica.
Questa inoppugnabile verità, valida in generale ed applicabile ovunque, è fortemente presente nel caso del nostro Paese, così fragile e cosi antropizzato, ma così carico di evidenze culturali ed ambientali… e così ricco di potenzialità ancora da mettere in evidenza.
Comune ai due settori è anche l’esigenza di contrastare il malaffare, le costruzioni abusive, i “mostri” edilizi che tanto hanno deturpato i nostri litorali, il traffico dei beni culturali, il depauperamento dei nostri mari e del nostro territorio. Da qui anche l’esigenza di poter disporre di adeguati mezzi di prevenzione e di dissuasione, e di adeguati stanziamenti al riguardo in maniera da potenziare il già lodevole lavoro svolto dalle forze dell’ordine e quelle specificamente dedicate alla tutela del nostro patrimonio.
E’ poi del tutto evidente, nella complessa materia, la necessità di una forte azione di cooperazione tra i Paesi, particolarmente importante nel caso del Mediterraneo, un mare sul quale si affacciano Paesi le cui “storie e civiltà” si sono pure spesso intersecate, confuse, sovrapposte, e vicendevolmente potenziate.
Anche per questo il mio Ministero guarda con particolare attenzione alle attività svolte da Organizzazione non governative come Mareamico che si sono poste proprio l’obbiettivo di favorire i rapporti e le relazione internazionali, con una azione integrativa ma non meno importante di quella “ufficiale” dei Governi e delle Istituzioni Internazionali.
Tale spirito collaborativo, tanto per fare un esempio di situazioni delle quali si parlerà anche duranti i lavori della Rassegna del Mare, è del tutto necessario nelle azioni volte a scoprire, recuperare o alternativamente garantire in situ i beni sommersi, spesso al’origine di scoperte e ritrovamenti eccezionali, come del caso dei Bronzi di Riace o del Satiro Danzante di Mazara del Vallo, ma troppo spesso luogo invigilato di depredazioni e manomissioni.
Voglio assicurare il collega e caro amico Roberto Tortoli del mio impegno a seguire con attenzione e sostenere l’azione delle sua Associazione Mareamico.
On. Sandro Bondi - Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali
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