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Mario Catania - Intervento

Il mare del nostro Paese rappresenta un patrimonio naturale che merita di essere curato e tutelato con grande responsabilità, affinché si possa scongiurare un progressivo e irreversibile impoverimento. Abbiamo a disposizione una straordinaria ricchezza che molto spesso viene sottovalutata e ancora più spesso maltrattata. Le risorse, per loro stessa definizione, vanno prima di tutto valorizzate e difese.

È nostro compito riuscire a trasmettere alle generazioni future una vera e propria cultura del mare: esso costituisce un valore inestimabile composto da una molteplicità di settori o aree di attività, tra cui la pesca, che ha un impatto importante sull'economia nazionale. Allo stesso tempo, deve essere concepito come un bene non solo economico, ma anche ambientale, culturale e sociale.

Stiamo attraversando una particolare congiuntura economica e c’è bisogno di un ripensamento strategico che possa restituire alla pesca italiana un quadro di riferimento affidabile, anche nell'ottica delle grandi riforme in discussione a livello comunitario. Dobbiamo imparare a pescare di meno e meglio per dare agli stock di pesce la possibilità di rigenerarsi e ai pescatori di ricevere la giusta remunerazione. L’Italia, in questo senso, deve avere un ruolo da protagonista nel tracciare la strada della nuova politica comune della pesca, soprattutto in relazione alle modalità di adattamento con la realtà presente nel Mediterraneo.

Non dobbiamo perdere di vista la necessità di dare regole coerenti per la tutela degli ecosistemi marini, per la valorizzazione delle risorse a disposizione e per la protezione delle specie ittiche e sono certo che nel corso di questa XXIII Rassegna del Mare saranno elementi cardine nei dibattiti e negli incontri che si terranno.

Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali

Mario Catania