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Area Marina Protetta - Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre
IL CONTESTO
L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre è situata nella costa occidentale della Sardegna, a nord del Golfo di Oristano, tra Cabras e Porto Suedda. Di grande interesse naturalistico e storico, comprende la penisola del Sinis da Capo S. Marco a Capo sa Sturaggia, la piccola Isola granitica di Mal di Ventre e lo Scoglio del Catalano. L'area marina protetta è collegata al sistema dunale del Sinis e di Is Arenas, formato dagli stagni di Cabras e Mistras riconosciuti come zone umide di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar del 1981.
ISTITUZIONE E GESTIONE
L’area marina protetta, prevista dalla L. 979/82, è stata istituita con decreto ministeriale il 12 dicembre 1997, modificato con decreto del 22 luglio 1999 e aggiornata con il decreto 17 luglio 2003.
L’Ente gestore è il Comune di Cabras.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Estesa per circa 25.000 ha con un perimetro di più di trenta chilometri, l'Area Marina Protetta "Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre", definisce un contesto, un territorio ricco di importanti valori paesaggistici e naturalistici; nei suoi confini, tra terra e mare, essa racchiude uno dei più suggestivi lembi di Sardegna occidentale. Un vero e proprio santuario della natura è rappresentato dall' Isola di Mal di Ventre, situata a circa 7 miglia dalla costa. Essa rappresenta l'unico affioramento, in questa parte di costa Sarda, del basamento granitico sardo d'età paleozoica; le sue coste sono basse e frastagliate ed ha una superficie di circa 85 ettari, ricoperti da rare specie vegetali quali la Nanthea perpusilla, endemica, e da macchia a lentisco e raggruppamenti a tamerici e tife che rappresentano il rifugio per aracnidi, insetti, anfibi, rettili e piccoli mammiferi come il coniglio selvatico; in essa nidificano numerose specie di uccelli come il cormorano, il gabbiano corso e il gabbiano reale rendendo quest'isola assieme allo scoglio del Catalano, un sito di interesse comunitario ITB000039 e ZPS.
I territori della costa compresi nell'area protetta sono estremamente eterogenei.
Da Su Siccu, l'estremità dell'area protetta nel Golfo di Oristano, il paesaggio lagunare, dominata da una lingua sabbiosa che separa lo stagno di Mistras dal Mare Morto; dal promontorio di Capo San Marco il litorale diviene roccioso per poi degradare nel Mare Vivo, a San Giovanni di Sinis, e risalire con le pareti a falesia di Torr'e Seu. Verso nord la costa si presenta con basse scogliere e lunghi arenili sabbiosi quarziferi, come Is Arutas e Mari Ermi, con cordoni dunali lungo il retroterra, coperti da una tipica vegetazione mediterranea che confinano con il Capo Sa Sturaggia e le alte e bianche falesie di Su Tingiosu. Grande importanza riveste l'arenile sabbioso di Mari Ermi formato dai granuli di quarzo bianchi levigati dal mare, originariamente prodotti dalla erosione delle rocce granitiche dell'Isola di Mal di Ventre. Alle spalle dell'area protetta, l'entroterra e caratterizzato dalla presenza di habitat come Lagune, Steppe salate e stagni temporanei mediterranei diversi dei quali sono siti di interesse comunitario, ai sensi delle direttive comunitarie habitat e uccelli. In questi ecosistemi assume grande importanza la presenza di numerose specie di uccelli, stanziali e di passo, quali aironi, garzette, sterne, pernici di mare, albanelle, fenicotteri rosa e cormorani che vengono qui dal Nord Europa per lo svernamento e falchi di palude.
La vegetazione è caratterizzata, nelle zone umide, da cannucce, tife e tamerici, mentre nelle restanti zone sono presenti piante quali lo sparto pungente, la gramigna di spiaggia, il limonio, l'erica, il rosmarino il finocchio marino e la ginestra spinosa. Le zone a falesia sono caratterizzate dalla presenza di gabbiani, cormorani, marangoni e del falco pellegrino che qui trova le condizioni ideali per nidificare.
L'AMBIENTE MARINO
L'ambiente marino è caratterizzato da una varietà morfologica dei fondali che favorisce la presenza di una ricchezza di specie che vanno dalle formazioni di posidonia, al precoralligeno e coralligeno. Parallelamente alla linea di costa (tra 1 e 50 metri) si sviluppa una estesa prateria di Posidonia Oceanica che ha la capacità di produrre, per fotosintesi clorofilliana, grandi quantità di ossigeno. Essa genera un ecosistema marino ricco di biocenosi popolate da organismi sia vegetali che animali nelle più svariate forme e colori, di importanza tale da rappresentare uno dei presupposti ecologici sui quali si basa l'istituzione dell'Area Marina.
Lo Scoglio del Catalano e l'isola di Mal di Ventre sono collegati da una dorsale sommersa. Le praterie di posidonia si spingono a una delle profondità massime per il Mediterraneo, oltre i 40 m, indice di acque molto limpide e di una buona integrità ambientale. Le acque del mare e i fondali sono popolati da una grande varietà di pesci, molluschi e crostacei: castagnole, triglie, seppie, polpi, nudibranchi, bavose, scorfani, cernie, nacchere, donzelle, peperoncini di mare e, ancora, le sempre più rare cicale e aragoste. Alle maggiori profondità, coralli, madrepore, alcionari e spugne tappezzano con le colorazioni più svariate i fondali rocciosi. Nelle acque antistanti la costa è molto facile osservare alcune specie di delfini che accompagnano la navigazione delle barche, oppure seguire il nuoto della tartaruga marina comune (Caretta caretta) e qualche volta anche della più grande e rara tartaruga liuto.
Associazione Mareamico
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