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Marco Brusco - Prospettive economiche in un quadro di moderne strategie di conservazione e gestione del mare

La congiuntura economica globale e le repentine modifiche agli scenari geopolitici condizionano le tradizionali analisi nel campo dell'economia legata ai trasporti marittimi ed allo sfruttamento economico delle risorse marine. Restano rilevanti, tuttavia, le potenzialità che, a supporto dei processi economici legati al mare ed alla costa, scaturiscono dal ruolo degli interlocutori istituzionali e privati del settore, a patto di tracciare una “rotta”condivisa e criteri unitari per una “governance del mare”.

Il sistema portuale nazionale, nel mercato globale del trasporto via mare a “perno e raggio” (hub and spoke), soffre, in termini di competitività, della concorrenza di altri porti che si affacciano sul Mar Mediterraneo, (inclusi alcuni nuovi porti del nord Africa, quale, ad esempio, Tangeri). L’“ambito portuale” lascia il passo al più ampio “territorio portuale” nel quale, con un organico coinvolgimento del livello locale di governo, qualità, innovazione e sostenibilità potenziano la capacità logistica dei siti, favorendo l’intermodalità tra l’avamporto ed il retroterra.

In una moderna prospettiva, tesa a coniugare sviluppo e conservazione della risorsa, la linea di costa non è più una demarcazione fisica, bensì, nel quadro degli indirizzi comunitari che spingono i Paesi membri ad una strategia complessiva per la gestione integrata della zona costiera, un’opportunità di promozione e sviluppo.

Pertanto, una visione condivisa, in equilibrio con le prerogative degli enti territoriali, costituzionalmente garantite, amplierebbe le potenzialità economiche della fascia costiera nella sua concezione dinamica, collocando in un quadro unitario politiche di sviluppo e di tutela, dagli interporti e dalle aste fluviali al limite esterno della zona di protezione ecologica.

Un ampliamento dell’orizzonte che, per le città portuali, pone la sfida legata alla gestione della competizione, tale che la diversa rilevanza di ogni singolo porto non sia elemento di concorrenza interna, ma un’offerta specializzata ed organica, all'interno di una rete portuale, in attuazione di una strategia di sistema.

Nella stessa logica, anche la sicurezza, intesa in senso lato, comprensiva delle attività di monitoraggio e controllo a tutela dell’ecosistema, costituisce un’opportunità di sviluppo economico.

Quale competenza esclusiva dello Stato (ai sensi delle lettere h ed m, comma 2 dell'articolo 117 della Costituzione), la sicurezza è espressione di un livello essenziale di servizio pubblico da assicurare uniformemente sul territorio nazionale. Il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera assolve a molteplici compiti che, con differenti livelli di specializzazione, trovano denominatore comune nell’assicurare il mantenimento di tale livello essenziale di servizio pubblico.

A tal fine, il Corpo supporta il processo di raccordo tra l’apprezzamento degli interessi pubblici statali legati al mare ed alla costa e la tutela degli interessi di cui sono portatori i soggetti economici privati e gli enti territoriali locali, agendo quale partner istituzionale privilegiato, per le tematiche marittime, nell'alveo di un’auspicata gestione integrata della zona costiera.

Se l’individuazione dei “bisogni” del contesto (sociale/economico/istituzionale) è necessaria per definire il ruolo dell’Amministrazione pubblica, il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera si prefigge che gli operatori economici legati al mare, possano conseguire utili senza le esternalità derivanti da incidenti o altri eventi dannosi, pregiudizievoli anche per le comunità locali e le risorse naturali.

L’obiettivo di una “sicurezza per lo sviluppo” passa anche attraverso lo sforzo di improntare la propria azione alla flessibilità. Flessibilità nell’organizzazione dei servizi, allo scopo di adeguare le procedure alle esigenze di competitività. Flessibilità che, senza eludere la norma, permetta di attuare le attività di controllo, non come “freno” alla crescita, ma quali elementi di qualità, efficacemente coniugate con le esigenze delle imprese e del territorio.

 

Marco Brusco - Amm. Isp. Capo (CP)

Comandante Generale del Corpo delle  Capitanerie di Porto – Guardia Costiera