File | Azione |
---|---|
Marco Bardi - Come cambia la pesca subacquea ITA.pdf | Download Share on Facebook |
In un contesto di cambiamento verso la conservazione, la sostenibilità e l’utilità di una forma di pesca e di prelievo, la VECCHIA PESCA SUBACQUEA sta trasformandosi in Pesca in Apnea moderna. Una disciplina che vede l’Italia come leader nel mondo per più ragioni. Marco Bardi, uno dei maggiori esperti di questo settore è sempre stato in prima linea per promuovere i cambiamenti e ci informerà sulle reali e attuali caratteristiche della Pesca in Apnea.
- Questa disciplina viene spesso confusa con il passato quando si pescava erroneamente con gli autorespiratori in un mare ricco di pesce.
- Nel contesto delle attività di prelievo in mare, la pesca in apnea è l’unica attività dove è possibile selezionare la preda, perché è possibile vederla – valutarla – e infine decidere come comportarsi.
- La Pesca in apnea si svolge senza privilegi, ed è il pesce ad essere avvantaggiato, perché è più veloce e non ha limiti di tempo e poi conosce tutti i nascondigli, le scappatoie e gli stratagemmi per sfuggire alla cattura.
- Il Pescatore in apnea ha imparato nel tempo che anche quando non cattura niente – ottiene molti elementi di salute e benessere. Per cui si può definire una disciplina che sviluppa“MENS SANA IN CORPORE SANO”
- Il pescatore in apnea si procura cibo selezionato di massima qualità.
- Negli anni la pesca in apnea si è trasformata in un’attività sempre più orientata verso la sostenibilità.
- Il prelievo medio dei pescatori in apnea è di 300 grammi per ora di attività. I dati di questi studi sono stati raccolti dal Prof Antonio Terlizzi dell’università di Trieste con uno studio iniziato nel 2008 e appena concluso.
- La pesca in apnea risulta di fondamentale importanza anche per il mondo scientifico: sono molti, infatti, gli istituti di ricerca che si rivolgono alla pesca in apnea per effettuare raccolte di dati e studi sui pesci.
- L’indotto economico è consistente in proporzione ai praticanti e si stima che per ogni kg di pesce catturato c’è un indotto economico di circa 200 € - quindi si ha un uso efficiente delle risorse.
- Un recente studio del Dott. Valerio Sbragaglia ha dimostrato come la conoscenza ecologica locale dei pescatori in apnea possa essere utilizzata per il monitoraggio dell’ambiente marino.
- Potrebbe diventare la più efficace SENTINELLA DEL MARE vista la sua silenziosità – la sua libertà di azione – la sua presenza costante.
- Da 2 anni si è costituita una organizzazione Onlus che si chiama PESCASUBPLASTICFREE che promuove la raccolta di plastica sui fondali e la sensibilizzazione nell’utilizzo di plastiche nella vita quotidiana.
- Siamo favorevoli alle aree marine protette, ma non siamo d’accordo con i metodi che sono stati utilizzati – perché mostrano carenze e discriminazioni.
- In conclusione la pesca in apnea è da rivedere come uno sport eco-sostenibile e virtuoso, ricco di tradizione e che vuole adeguarsi alle necessità del futuro!
Marco Bardi – istruttore, autore, scrittore, web-writer, fotosub e videomaker
Commenti recenti