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Lucrezia Cilenti - Esperienza di biocontrollo della specie aliena Callinectessapidus nell

Il granchio blue atlantico, CallinectessapidusRathbun, 1896, ha invaso gran parte della regione Mediterranea negli ultimi 20 anni attraverso le acque di sentina delle grandi navi. ( Nehering, 2011). Popolazioni stabili  e sensibilmente in aumento sono state trovate anche nelle lagune di Lesina e Varano lungo le coste dell’Adriatico centrale (Cilenti et al., 2015). Essi sono noti come predatori di un’ampia gamma di organismi endemici e non, con una distribuzione eterogenea di substrati in habitat marino costiero e di transizione (Manfrin, 2015). Nelle aree native è considerata una specie di grande importanza commerciale soprattutto lungo le coste americane dell’oceano atlantico (Williams 1984), nelle aree invase invece è considerata ad oggi ancora una minaccia per le attività di pesca,per la biodiversità e per le funzionalità ecosistemiche.Considerato che la specie è in continua espansione è necessario mettere in campo strategie di gestione atte a mitigare gli impatti sulla biodiversità e sulle attività di pesca.

A tale scopo il naturale ciclo vitale della specie fornisce utili strumenti per tenere sotto-controllo le popolazioni di C. sapidusnelle lagune mediterranee.

In Italia, da qualche anno, i granchi blu sono apprezzati per la bontà delle carni tanto che il valore di mercato ha subito un’impennata triplicandone il valore iniziale.Sfruttando l’attuale interesse economico della specie è possibile promuovere strategie e tecniche di pesca sostenibili e innovative mirate a tenere sotto-controllo una specie invasiva e diversificare le produzioni alieutiche lagunari. In aggiunta, attraverso la selezione di individui in fase premuta e il loro mantenimento in floating boxes, in un sistema di vasche a circuito aperto, è possibile produrre granchi molli (soft shell crab) aumentando il valore di mercato del 200%.

 

Lucrezia Cilenti - CNR Irbim