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L’ “Osservatorio della Pesca del Mediterraneo”, riconosciuto recentemente con una legge della Regione Siciliana, “ha il fine di attivare studi in materia di innovazione, internazionalizzazione, mercato, finanza di distretto e dell'ambiente marino a supporto del sistema delle imprese della filiera ittica e dell'Amministrazione regionale. L'Osservatorio, altresì, redige il Rapporto annuale della pesca e dell'acquacoltura”.
Istituito dal Distretto Produttivo della Pesca Industriale di Mazara del Vallo nel 2006 come elemento a supporto della governance del settore e delle proprie attività istituzionali, l’Osservatorio è diventato nel corso di questi anni uno strumento di consulenza e di indirizzo per il Distretto, fornendo documenti di analisi scientifico-tecnica, socio-economica e giuridico-amministrativa, monitorando gli aspetti tecnico–biologici, socio-economici, giuridici ed ambientali del comparto, approfondendo l’analisi e la conoscenza della filiera della pesca mediterranea siciliana, proponendo iniziative per la salvaguardia delle risorse ittiche, l’internazionalizzazione delle aziende e del distretto, per l’ammodernamento e la ristrutturazione del settore, la qualificazione dei prodotti ittici del Canale di Sicilia, mediante la certificazione di filiera e la messa in atto di iniziative comuni di marketing transnazionale, e valutando e orientando i programmi e i progetti previsti o realizzati dal Distretto Produttivo della Pesca, in collaborazione con enti pubblici e con operatori del settore.
L’Osservatorio è costituito da docenti universitari, ricercatori, dirigenti statali e regionali, industriali e bancari, esperti del settore della pesca marittima, nel numero complessivo di 32 membri.
Un decisivo contributo per il funzionamento di questo organismo è assicurato dalle Università di Palermo (Facoltà di Ingegneria, Scienze, Economia), di Catania, di Messina e della Calabria, dal CNR, dall’ICRAM, dal Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (PSTS), dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZS), dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), dal Ministero delle Attività Produttive, dalla Regione Siciliana, dagli istituti di credito operanti in Sicilia.
Nel corso di questi due anni di attività, l’Osservatorio ha tenuto numerose sedute plenarie, dedicate all’esame di specifiche problematiche, ed ha sviluppato una serie di iniziative culminate nel 2008 con la creazione del “Forum per il Mediterraneo”, al quale collaborano eminenti personalità politiche e scientifiche della Repubblica Araba di Egitto, della Repubblica di Tunisia, della Repubblica della Grande Jamahiria Araba di Libia, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Algeria, e della Repubblica del Marocco. Il Forum prevede anche la partecipazione di osservatori della Siria, del Libano e della Giordania e di altri paesi costieri dell’Africa, nonché di operatori di altre filiere dell’agroalimentare.
L’Osservatorio ha assunto ormai il ruolo di una interfaccia stabile tra le imprese della filiera della pesca marittima e le attività delle università e dei centri di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica, capace di aiutare le imprese nell’elaborazione di un progetto di sviluppo idoneo a garantire la sostenibilità del settore. Infatti oggi più che mai, in una realtà complessa come quella meridionale e in un settore così delicato come quello della pesca, non può esserci futuro per questa attività senza l’apporto della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica per la salvaguardia dell’ambiente marino e delle risorse ittiche.
Non mancano, infatti, nella realtà siciliana eccellenti gruppi di ricerca che operano nel settore della pesca: il problema è quello di indirizzare questi gruppi sulle priorità strategiche del settore in modo che le aziende della filiera della pesca, di piccole e medie dimensioni, possano fare propri i risultati di queste ricerche e diventare competitive sul piano nazionale ed internazionale nel rispetto del mare.
Dr. Giuseppe Pernice – Osservatorio della Pesca
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