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Giovanni Fulvio Russo - The red Coral (Corallium rubrum) Rearing in aquaria EN.pdfDownload Share on Facebook
Giovanni Fulvio Russo - L’allevamento in acquario del corallo rosso (Corallium rubrum) - ITA.pdfDownload Share on Facebook

Giovanni Fulvio Russo - L

Nell'ambito delle problematiche riguardanti la produzione e la gestione della risorsa corallo rosso, l’allevamento industriale, attuato ad esempio per le ostriche perlifere, pur essendo aspirazione di molti, resta ancora un’utopia.

Tuttavia, le ricerche più recenti, sviluppate soprattutto in quest’ultimo decennio, hanno consentito di mettere a punto un complesso di tecniche di mantenimento in acquario di questa specie che, da un lato, sono risultate utili per una migliore comprensione della sua biologia e, dall'altro, potrebbero costituire il bagaglio di base per future sperimentazioni.

In particolare, dopo i tentativi risalenti ai primi anni sessanta, alcuni ricercatori, principalmente italiani, nei primi anni novanta hanno messo a punto protocolli di mantenimento “in batteria” delle delicatissime colonie di corallo rosso, per sperimentazioni a lungo termine sulla biologia alimentare e riproduttiva e sull'accrescimento della specie.

Sebbene queste esperienze abbiano dato risultati soddisfacenti, incrementando le conoscenze sul comportamento alimentare (ad es. sulla selezione per taglia dell’alimento, sulla diversificazione dell’alimento, sui ritmi di espansione dei polipi ecc.) e sulle strategie riproduttive (ad es. è stata osservata una nuova tipologia riproduttiva di tipo asessuato delle colonie), non molto si è riuscito ancora ad ottenere riguardo sia alla comprensione delle basi fisiologiche delle differenti pigmentazioni delle colonie, sia all'incremento dei tassi di crescita, che in una specie ad accrescimento molto lento come il corallo rosso costituiscono un aspetto cruciale per qualsiasi prospettiva di allevamento commerciale.

Pertanto, le prospettive riguardano ulteriori sforzi di ricerca in laboratorio proprio su questi ultimi aspetti, anche con tecniche biomolecolari, soprattutto ora che i protocolli di mantenimento “in vitro” della

 

specie sono ben collaudati. Quest’ambito potrebbe essere molto promettente sia per esperimenti di ricostituzione rapida di banchi naturali già sfruttati, sia per riuscire a certificare la provenienza del corallo, al fine di predisporre strategie commerciali che premino sempre più la qualità del prodotto in un’ottica di gestione sostenibile della risorsa.

Giovanni Fulvio RUSSO - Dipartimento di Scienze per l'Ambiente, Università di Napoli Parthenope