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Daniela Addis - “COP 17 della Convenzione di Barcellona: cosa c’è di nuovo

Quest’anno, dall’8 al 10 febbraio, si è tenuta a Parigi la 17a riunione della Conferenza delle Parti Contraenti la Convenzione di Barcellona per la protezione dell'ambiente marino e delle regioni costiere del Mediterraneo e relativi Protocolli (COP 17).

Diversi progressi effettuati nel biennio precedente possono essere riportati, in particolare l’entrata in vigore il 24 marzo 2011 sia del “Protocollo Offshore” per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento derivante dalle attività di esplorazione e sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo marino e del suo sottosuolo, sia del “Protocollo ICZM” per la gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo (entrambi non ancora ratificati dall’Italia); nonché la riduzione dei livelli di DDT e metalli pesanti. D’altro canto, si è anche registrato un incisivo declino nel numero di alcune specie di pesci e mammiferi marini che richiedono un’ulteriore attenzione e le opportune azioni da adottarsi nel prossimo biennio.

La Conferenza delle Parti ha adottato ben 14 Decisioni, giuridicamente vincolanti per le Parti contraenti, oltre alla dichiarazione politica, denominata “Paris Declaration”.

Con la “Dichiarazione di Parigi” le Parti dichiarano:

  • di voler assumere tutte le misure necessarie per rendere il Mediterraneo un mare pulito, salubre e produttivo in cui siano preservati la biodiversità e gli ecosistemi, in particolare attraverso l’ecosystem approach per la gestione delle attività umane, lo sviluppo di un network di Aree Marine Protette nel Mediterraneo anche di alto mare, in vista del raggiungimento dell’AICHI Biodiversity target del 10% di AMP nel Mediterraneo entro il 2020, la cooperazione per la valutazione scientifica delle EBSA coerentemente alla CBD e all’UNGA, il contenimento dell’inquinamento tellurico;
  • di rafforzare la gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, in particolare attraverso l’attuazione dell’apposito Piano di Azione e della roadmap, nonché con la ratifica del Protocollo ICZM da parte di tutti gli Stati del Mediterraneo;
  • di rivolgere un maggiore interesse all’ambiente marino e costiero e di voler fornire un contributo del Mediterraneo alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si terrà nel 2012 (Rio+20), in particolare attraverso l’attuazione di una “economia blu” per il Mediterraneo quale versione della “green economy” da applicare ai mari e agli oceani, sostenendo il processo nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite relativo alla conservazione e all’uso sostenibile della biodiversità marina in aree al di là della giurisdizione nazionale (ABNJ) e al c.d. “Implementation Agreement”; di stabilire le condizioni per una trasparente, effettiva e maggiormente efficace “governance” istituzionale del’UNEP/MAP (Piano di Azione per il Mediterraneo del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite), in particolare attraverso il coinvolgimento attivo della società civile e in particolare delle ONG, l’adozione di accordi di cooperazione con il Segretariato dell’Unione per il Mediterraneo, la Commissione Generale della Pesca per il Mediterraneo (GFCM), il Segretariato delle Convenzione sulla Biodiversità (CBD), l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) e le altre

 

Convenzioni regionali (RSC), nonché la considerazione di una proposta per una riforma istituzionale del Piano di Azione per il Mediterraneo. 

Le Decisioni adottate sono le seguenti:

  • Decision IG 20/1 relativa al Comitato per il rispetto delle regole della Convenzione di Barcellona e i suoi Protocolli, in particolare l’emendamento alle regole di procedura, prevedendo la possibilità per i membri di essere rieletti per un secondo mandato consecutivo. La scrivente è stata rieletta per un secondo mandato di quattro anni;
  • Decision IG 20/2 sull’adozione del Piano d’Azione per l’attuazione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere (Protocollo ICZM) per il periodo 2012-2019, per cui le Parti contraenti sono chiamate sia a predisporre e ad adottare Strategie Nazionali di ICZM, nell’ambito del Comune Quadro Regionale per l’ICZM (Strategia Mediterranea), sia Strategie Transfrontaliere per l’ICZM (“Transboundary strategies for ICZM allowing for coordination of national coastal strategies, plans and programmes related to contiguous coastal zones, in accordance with the Common Regional Framework developed under revised MSSD”).
  • Decision IG 20/3 sul Reporting sulle misure prese per l’attuazione della Convenzione e dei suoi Protocolli;
  • Decision IG 20/4 sull’applicazione dell’Approccio Ecosistemico, che include la valutazione iniziale integrata condotta dal MAP, gli obiettivi ecologici e operativi, gli indicatori e il calendario di attuazione. Si evidenzia una significativa convergenza dei suddetti elementi con quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina dell’Unione Europea;
  • Decision IG 20/5 sugli emendamenti agli annessi II (Lista di specie in pericolo o minacciate) e III (Lista di specie il cui sfruttamento è regolamentato) del Protocollo sulle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità nel Mediterraneo (Protocollo SPA-BIO) che propone, tra l’altro, il trasferimento di dieci specie dal citato annesso III al citato annesso II, aumentandone così le misure di protezione;
  • Decision IG 20/6 sul programma di lavoro per la conservazione della vegetazione marina nel Mar Mediterraneo per il periodo 2012-2017;
  • Decision IG 20/7 sulla conservazione di siti di particolare interesse ecologico nel Mediterraneo. La decisione include nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM) tre aree marine protette italiane: l’AMP di Porto Cesareo, l’AMP di Capo Carbonara e l’AMP della Penisola del Sinis – Isola Mal di Ventre. La Decisione, inoltre, prevede che il Centro RAC/SPA proceda nel biennio 2012-2013 a una ordinaria revisione per l’AMP di Portofino. Si prevede anche un incoraggiamento alle Parti di aderire al processo lanciato dallo SPA-RAC sull’identificazione delle Aree Ecologicamente o Biologicamente Significative (EBSA) situate nell’alto mare e si chiede al Segretariato di contattare il Segretariato della CBD per presentare i risultati sulle identificazioni delle EBSA nel Mediterraneo, quale contributo della regione per conseguire i rilevanti obiettivi globali in ambito CBD;
  • Decision IG 20/8 sui Piani Regionali per l’attuazione del Protocollo per la prevenzione dell’inquinamento tellurico (Protocollo LBS), suddiviso in: (i) Piano Regionale sulla riduzione dei contributi di mercurio; (ii)

 

Piano Regionale sulla riduzione della Domanda Biologica di Ossigeno (BOD5); (iii) Piano Regionale sull’eliminazione delle sostanze organiche inquinanti e persistenti (POPs);

  • Decision IG 20/9 sui criteri e gli standard per la qualità delle acque di balneazione nel quadro di attuazione dell’art. 7 del Protocollo LBS;
  • Decision IG 20/10 sull’Adozione del quadro strategico per la gestione dei rifiuti marini;
  • Decision IG 20/11 sulla Strategia regionale per la gestione delle acque di zavorra (ballast water) e delle specie aliene invasive;
  • Decision IG 20/12 sul Piano di Azione per l’attuazione del Protocollo Offshore;
  • Decision IG 20/13 sulla Governance, dove si afferma il principio per cui le risorse dell’MTF (Mediterranean Trust Fund) devono essere destinate a tutti i Centri Regionali di attività (compreso il centro INFO-RAC, con sede in Italia), nonché la necessità dell’attuazione e applicazione di una “revisione funzionale” del sistema UNEP/MAP;
  • Decision IG 20/14 sul Programma di lavoro del MAP e il Budget per il biennio 2012/2013.

 

Daniela Addis

Mareamico