"Portualita’ e Ambiente quali politiche per i porti pugliesi”

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  • 4 Gennaio 2025 Data di creazione
  • 4 Gennaio 2025 Ultimo aggiornamento

Inizia con i saluti del presidente del comitato scientifico di Mareamico prof. Leonardo Damiani che sollecita una maggiore attenzione sui i porti minori pugliesi che non avendo una autorità di riferimento sono spesso carenti sia da un punto di vista ambientale che gestionale. Gli interventi delle autorità dei servizi portuali sono stati tenuti da Francesco Di Leverani per la ADSP del Mare Adriatico Meridionale e da Calogero Burgio per la ADSP di Civitavecchia che hanno sottolineato gli enormi sforzi per risolvere il tema della autonomia energetica e della elettrificazione delle banchine in in ottica di “green ports”. In Italia i grandi porti commerciali sono città nelle città e va saputa trovare la migliore integrazione possibile tra mare e terra, tra zona portuale e zona urbana: la risposta non sta solo nella integrazione urbanistica e paesaggistica, ma piuttosto nella sostenibilità e nella neutralità ambientale del porto nei confronti della città del porto; un sistema portuale che non emetta emissioni, che non inquini, che utilizzi e produca energia rinnovabile, che trasformi il suo suolo e le sue costruzioni in una grande infrastruttura ambientale in grado di produrre servizi ecosistemici. Il prof. Basset dell’Universita’ del Salento e membro del comitato scientifico di Mareamico ha portato il contributo dei dati che il suo dipartimento può fornire sulla qualità delle acque sia da un punto di vista ambientale che biologico solo che il porto apra alla ricerca e alla strumentazione scientifica le proprie attrezzature. La dott.sa Matilda Mali del Politecnico di Bari ha portato l’esperienza di una “case history” progettuale che vedrà la prima applicazione nel porto di Barletta: l’utilizzo della polvere di carbonato di calcio, ottenuta tritando i gusci di smaltimento delle cozze, in una certa percentuale unitamente ai sedimenti portuali per realizzare manufatti da costruzione per il porto. L’ Ammiraglio Vincenzo Leone CP Dipartimento Marttimo Puglia ha sottolineato la centralità del Mare per lo sviluppo del nostro paese e ha dato la disponibilità della Capitaneria e sua personale in termini di concreta collaborazione sia per il progetto della dott.ssa Mali che per valutare con il Prof. Damiani gli strumenti necessari a migliorare la funzionalità dei porti minori sui quali la Capitaneria può fare da raccordo. La tavola rotonda si chiude con l’intervento del Direttore Generale del Ministero della Transizione Ecologica Oliviero Montanaro che ha sottolineato gli investimenti ministeriali per i progetti di sostenibilità ambientale dei porti e di ripristino e protezione dei fondali e degli habitat marini.

Gli obiettivi da raggiungere sono il rafforzamento dei sistemi di osservazione dei fondali e degli habitat marini; 90% di habitat marini.

Il progetto “Green Ports”, implementato dal Mite, prevede 270 milioni di euro di investimenti per gli anni 2021-2025. Coinvolte nove Autorità di sistema portuale del Centro-Nord Italia, dopo l’esperienza positiva realizzata dalle Autorità portuali del Sud Italia grazie al Programma di azione e coesione. Il D.G Montanaro ha, in chiusura, sottolineato ancora una volta l’importanza della gestione integrata della fascia costiera. Nella tavola rotonda è emersa la primaria funzione della Rassegna del Mare di Mareamico : mettere in contatto i diversi titolari di funzioni , azioni e conoscenze che riguardano il Mare. La Rassegna si chiude affermando che la sostenibilità ambientale è oggi un elemento fondamentale per le comunità, compresa quella portuale e Mareamico con il suo comitato scientifico sarà vedetta attenta dei porti pugliesi e dell’attuazione dei compiti che la legge ha attribuito alle ADSP.


Portualita’ e Ambiente quali politiche per i porti pugliesi.pdf
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