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Silvano Focardi - Il mare Mediterraneo come risorsa ambientale

                Per risorsa si intende qualsiasi cosa che l’uomo preleva dall’ambiente vivente e non, per soddisfare le proprie necessità e i propri desideri. Solitamente le risorse vengono definite con termini di riferimento relativi all’uomo, anche se esse sono necessarie per la sopravvivenza e il benessere di tutte le forme viventi. Il mare è sicuramente una fonte di risorse di valore inestimabile per tutta l’umanità; questo vale in modo particolare per i  paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per la sua storia, la posizione geografica e le dimensioni delle sue coste. Le caratteristiche degli ambienti mediterranei marini e costieri determinano infatti una ricchezza ed una varietà di specie animali e vegetali unica, che portano di conseguenza ad una ricchezza e varietà di ecosistemi difficilmente riscontrabile in altre aree. Di grande rilievo sono anche la presenza di testimonianze archeologiche, storiche e architettoniche, come pure le peculiarità paesaggistiche che contribuiscono ad elevare, sia dal punto di vista economico che sociale, il valore del mare Mediterraneo come risorsa per i Paesi che lo circondano. Lungo le coste mediterranee cultura e natura si sovrappongono in equilibri sempre diversi e unici nel loro genere, in un rapporto creativo e indissolubile anche con i diversi contributi provenienti da tutte le sponde. Da questo rapporto si sono originate l’alimentazione mediterranea, l’archeologia e l’architettura mediterranea, il paesaggio, i giardini, l’agricoltura, l’artigianato, le tradizioni di pesca, i borghi marini e i porti, le spiagge, la cultura mediterranea. La tradizione, comprendente una profonda e peculiare religiosità, è sicuramente uno dei più importanti elementi di possibile utilizzo come risorsa economica e turistica, ed è in questo caso ben rappresentato dalla pesca in tonnara, come dimostra l’ex voto proveniente da Trapani e conservato nel Museo Etnografico siciliano di Pitrè a Palermo, che è stato eseguito come ringraziamento di un’abbondante pesca in tonnara.

Anche se è difficile definire e descrivere tutti i possibili utilizzi delle risorse marine, possiamo tentare di elencarle, secondo uno schema semplificato. Da1 mare si possono originare risorse biologiche, risorse economico-commerciali, risorse economico-minerarie ed energetiche, risorse storiche ed archeologiche, risorse sociali e risorse paesaggistiche. Esso giuoca fra l’altro un ruolo fondamentale per quanto riguarda la risorsa turismo, che sotto qualsiasi forma e qualsiasi scala venga praticato è oggi sempre più parte integrante della vita moderna. Il turismo è infatti un fattore importante ed innegabile di sviluppo economico, in rapida crescita a causa del miglioramento dei livelli di vita e dell’incremento del tempo dedicato alle vacanze, una tendenza, questa, comune alla maggior parte delle categorie sociali (anche l’allungamento e il miglioramento delle condizioni di vita individuali contribuiscono a questo). Il turismo non è più quindi un fenomeno di élite come lo era nel passato, ma sta diventando sempre più un fenomeno di massa. Esso è sicuramente la prima industria europea e mondiale, ed è in gran parte collegata agli ambienti marini, ed almeno 38 milioni di persone sono legate come impieghi a questa attività. Si stima che il 5,5% del PIL europeo sia imputabile al turismo.

                Ormai tutti hanno compreso la necessità di preservare, nel quadro dei programma di sviluppo turistico, le risorse marine naturali, l’ambiente culturale e l’equilibrio sociale delle regioni costiere mediterranee. Le organizzazioni internazionali e quelle europee si sono appropriate del problema e appoggiano gli sforzi fatti in questa direzione dalle autorità nazionali, regionali e locali convinte che il patrimonio naturale di un territorio, così come la memoria e le tracce depositate dalla storia e dalla cultura non sono risorse inesauribili. Di particolare interesse si presenta la gestione delle isole, che sono esempi di ecosistemi fragili ma estremamente interessanti, in quanto possono costituire una sintesi di pregi e valori naturali umani. Si tratta di microscosmi su cui è possibile sperimentare l’applicazione contemporanea di indicatori di qualità ambientale, di redditività economica, e di qualità della vita.

Questo inestimabile patrimonio negli ultimi anni è stato aggredito dall’inquinamento, dalla speculazione edilizia, dagli effetti negativi di numerose attività economiche e industriali, ma nonostante questo, il valore ecologico della fascia costiera mediterranea resta tuttora straordinario. Negli ultimi anni ha avuto un sensibile sviluppo la politica delle aree marine protette. E’ un tentativo di salvaguardia e valorizzazione di alcuni “gioielli” costieri con il diretto coinvolgimento nella gestione, in alcuni casi, delle comunità locali assieme alle associazioni ambientaliste e al mondo della ricerca, in un confronto leale e positivo con le organizzazioni della pesca, turismo, artigianato. L’aspetto ambientale diventa in questa ottica un elemento fondamentale della gestione, in quanto esso dovrà sempre di più essere visto come una risorsa principale, che potrà permettere di risollevare le sorti dell’economia di molte aree del Mare Mediterraneo.

 

 

 

 

Prof. Silvano Focardi

Magnifico Rettore

Università di Siena