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Andrea Annunziata - Passa dal mare il futuro dei Paesi Mediterranei

Con la progressiva, anche se non lineare, espansione dell’economia mondiale,  emerge sempre più la dimensione strategica delle vie d’acqua in generale e delle rotte che attraversano il Mediterraneo in particolare.

L’Italia  e la Tunisia si inseriscono decisamente in questo flusso vuoi per la loro posizione strategica vuoi per il maturare di decisioni politiche (come, ad esempio, quelle per identificare e sostenere le cosiddette “Autostrade del Mare”) rese talvolta obbligate, come nel caso italiano, dalla situazione di saturazione dei traffici via terra, dalla inarrestabile progressione dei relativi costi, dal dilatarsi dei tempi di percorrenza e di incidentalità.

La progressiva espansione del Turismo Crocieristico, peraltro da favorire e sostenere, costruisce ad aumentare la complessità dei problemi e delle soluzioni ottimali, ma è soprattutto al versante dei traffici merci che occorre prestare attenzione, anche per i possibili pericoli che ne possono derivare per il delicato ecosistema del Mediterraneo.

Si pensi ad un dato, tra i tanti, su cui riflettere, dato che un terzo dei traffici mondiali passa da qui.

Nel 2005 la flotta mondiale porta containers ha superato le 3650 unità con una capacità di 12 milioni di TUE, ma sono in corso ben 1100 ordinativi di nuove navi per ulteriori 12 milioni di  TEU (le 1100 nuove navi saranno quindi, mediamente, come dimensione, tra il doppio ed il triplo delle precedenti (!), diminuirà il numero degli scali ed aumenteranno le concentrazioni imprenditoriali).

Analoghi numeri possono essere considerati a proposito del traffico di prodotti petroliferi,ovviamente quello più difficile e problematico per un mare “chiuso” come è il nostro.

Si tratta di dimensioni che fanno tremare i polsi e che dilatano la necessità di scelte politiche sopranazionali, per una parte a livello europeo, per l’altra tra i Paesi dell’Europa e quelli della Sponda Sud del Mediterraneo.

Emerge, tra tutti, il ruolo congiunto di Italia e Tunisia, sottolineato anche nel corso della recente visita del Presidente del Consiglio Romano Prodi a Tunisi, perché, anche quando si tratti di acque internazionali, è forte l’interesse dei due Paesi a che i traffici si svolgano in sicurezza ed abbiano attenzione alle grandi potenzialità dei due Paesi (ad anche di Malta) per lo “short sea shipping”.

Ed emerge anche in tutta evidenza, malgrado la progressiva espansione delle regole per il “doppio scafo” la necessità di una sorveglianza efficace, nonché di sistemi validi di prevenzione-intevento,

per la particolare fragile situazione dell’ecosistema, la presenza (nei due Paesi) di forti flussi turistici, l’obbligo di salvaguardare  beni ambientali e culturali che non hanno uguali in altre parti del nostro Pianeta.

La riflessione di Mareamico si inserisce positivamente in queste tematiche ed è forte l’attesa del mio Ministero per le risultanze dei confronti in programma.

On.le  Andrea ANNUNZIATA

SottoSegretario di Stato - Ministero dei Trasporti