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I Responsabili Istituzionali, gli Esponenti del mondo scientifico e gli Operatori presenti alla XVIII Rassegna del Mare promossa dalla Associazione Mareamico, i Componenti del Comitato Scientifico della Associazione e la Presidenza della stessa, al termine dei lavori svoltisi – in tre distinti convegni- a Palermo, Tunisi e Malta, hanno unanimemente espresso le seguenti considerazioni e raccomandazioni:
- I cambiamenti climatici in atto, se pur non così definiti come emergerebbe da alcune drammatiche proiezioni spesso acriticamente recepite ed accettate dalla pubblica opinione, impongono un supplemento di attenzione sullo stato di salute del Mediterraneo. Anche se non si sono verificate le catastrofiche previsioni diffuse qualche anno fa, si tratta di un ecosistema assai fragile ed a lentissimo ricambio, per sua stessa natura portato ad amplificare ogni modificazione, esogena o endogena che sia.
In particolare è necessario seguire con attenzione l’evoluzione dei traffici marittimi dei quali si prevede un forte incremento anche (ma non solo) in relazione ai lavori di escavo e di allargamento del Canale di Suez.
Su questo tema viene messa in evidenza una sostanziale debolezza nella risposta dei Governi nazionali e del Governo Comunitario.
Quest’ultimo, in particolare, appare ancora troppo concentrato sulle sole esigenze di sviluppo dimenticando o non considerando che occorre una azione bilanciata che riguardi le richiamate esigenze in un contesto di salvaguardia e di tutela.
Al riguardo si ritiene necessario che vengano al più presto attivate, a normativa vigente, tutte le opzioni che consentano di considerare prevalenti gli interessi dei Paesi, europei e non, che si affacciano su questo Bacino, e che venga messo allo studio una nuova Normativa ancora più rigida dell’ attuale nei confronti dei Paesi terzi.
- Anche i temi connessi alla tutela della flora e – soprattutto a quello del progressivo impoverimento delle risorse ittiche, spesso derivato dalla mancata attivazione della normativa soprarichiamata- impongono un diverso approccio ed un più determinato impegno politico.
A fronte di dati drammatici (come -ad esempio- quello della prevedibile scomparsa del tonno mediterraneo, agli attuali ritmi di prelievo, o quello della drastica riduzione nella cattura delle alici – meno 70% -) è auspicabile che ci sia da parte dei Governi Nazionali e della Commissione Europea una maggiore attenzione per un mare che mantiene – su molti versanti – una forte funzione strategica.
- L’ impegno dei Governi da solo, tuttavia, non è sufficiente ed anzi rischia di produrre guasti irrecuperabili se non è sostenuto, per ogni step, da una analisi scientifica può essere agevolmente canalizzato da Associazioni (come Mareamico) convinte della bontà di tale metodo ed impegnate sul versante della collaborazione e della cooperazione internazionale.
- Tale metodo va applicato anche – ove si concretizzi, come è auspicabile il proposito – alla creazione di una area di salvaguardia ecologica nella parte più “sensibile” del Mediterraneo rappresentata dal triangolo di Mare tra Sicilia, Tunisia e Malta. La ribadita volontà del Governo Italiano – che recepisce la proposta avanzata in occasione della XVIII Rassegna del Mare 2006 – di un accordo trilaterale al riguardo è da apprezzarsi ma deve essere seguita – con il richiamato supporto scientifico – da azioni di rigido controllo e da concrete possibilità di repressione delle azioni illegali, attuali o future.
- Si ascrivono a tale contesto la Decisione di recepire la proposta per la creazione a Malta di un Centro per il turismo ittico e di supportare la proposta del Cosvap (Consorzio di Valorizzazione del Pescato ) per applicare al Mediterraneo centrale il modello di Distretto per la Pesca attivato a Mazara del Vallo.
Il Presidente
On. Pino Lucchesi
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