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Pino Lucchesi - Convivere con la crisi (ed uscirne)

La crisi dell’economia mondiale, improvvisa quanto dirompente, impone un ripensamento strategico ed una riflessione profonda su cause, rimedi, modalità per riprendere un percorso di crescita e di sviluppo.

Essa (la crisi) colpisce in maniera indistinta, anche se con diversa intensità, tutti i Paesi. Tuttavia mentre nel breve periodo le attenzioni di tutti sono rivolte all’andamento schizofrenico dei principali mercati, è indubbio che, nella prospettiva più lunga, i Paesi emergenti e quelli del sottosviluppo ne avranno i danni maggiori.

Mentre si fa fatica a chiamare i fenomeni in atto con i loro vero nome (recessione), si fa sempre più strada l’idea che la risposta stia in soluzioni di tipo autarchico, una sorta di ognuno fa per se salvifico e risolutivo.

E’ una idea assolutamente da contrastare come dimostra anche l’esperienza italiana, malgrado le modalità non certo felici di ingresso nell’Euro e la mancata prevenzione di facilmente ipotizzabili fenomeni speculativi, una esperienza di stabilità nell’ambito di un mercato più vasto e passabilmente omogeneo.

Va in questa direzione il rinnovato impegno di Mareamico per solidificare ed implementare i rapporti di collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo a partire dalla Tunisia e dallo stabilizzato rapporto di partnership con Aremedd e con il Ministero per la Qualità della Vita di quel Paese.

E’ questa la principale ragione per la quale, malgrado il venir meno di tradizionali forme di sostegno, abbiamo deciso di proseguire con l’iniziativa della Rassegna del Mare che dei richiamati rapporti di confronto e di collaborazione costituisce ormai una pietra miliare.

Inutile dire che non siamo contenti di come vanno le cose.

Non siamo contenti per le pericolose linee di sottovalutazione delle tematiche ambientali che stanno risorgendo a livello europeo e nazionale .

Non siamo contenti delle palesi violazioni al Codice Ambientale, a sua volta manomesso soltanto qualche mese dopo la sua sofferta approvazione, con  la scusa di emergenze malamente affrontate prima e dopo.

Non siamo contenti del ruolo caudale ed ancillare assegnato ad interventi necessari per risolvere situazioni che condizionano il nostro presente e soprattutto il nostro futuro.

Non siamo contenti perché ci si ostina a non capire che iniziative ambientalmente consapevoli possono essere anche economicamente produttive.

Non siamo contenti perché vengono messi in  campo interventi modesti per sostenere le energie alternative e rinnovabili, in una difesa neanche troppo dissimulata di interessi e situazioni precostituite.

Non siamo contenti perché assistiamo – anche e soprattutto nell’ambito della presente crisi- a fenomeni di speculazione di dimensione planetaria, sulle spalle delle famiglie, delle categorie e delle situazioni locali meno protette, e dei Paesi con economie strutturalmente deboli.

Anche per questo, come sempre, Mareamico si mette a disposizione di tutti gli interlocutori per favorire le ragioni del dialogo, della collaborazione internazionale, della amicizia tra i Popoli.

 

Ci aspettiamo che il nostro messaggio sia percepito così: forte e chiaro.

 

On. Pino Lucchesi