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Francesco Saverio Civili - The Mediterranean pollution reduction programme of UNEP from an idea to concrete action EN.pdf | Download Share on Facebook |
Francesco Saverio Civili - Il Programma dell’UNEP per la riduzione dell’inquinamento nel Mediterraneo ITA.pdf | Download Share on Facebook |
L’ambiente marino del Mediterraneo è stato sottoposto negli ultimi decenni ad un considerevole stress a causa delle attività umane.
La gran parte di questo inquinamento, circa l’80%, origina sulla terraferma ed è principalmente da attribuirsi alla pressione abitativa, alla crescita urbana, alle attività industriali ed agricole.
Consapevole di ciò, nel 1975, il Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), ha dato vita ad uno specifico programma per la Regione Mediterranea, il cosiddetto “Piano di Azione per il Mediterraneo – MAP), allo scopo di ridurre l’inquinamento marino.
L’anno successivo (1976) il Programma è stato completamente supportato dai Paesi rivieraschi dell’Unione Europea ed un certo numero di protocolli sono stati sottoscritti per rendere il Programma più efficace.
Detti testi includono la “convenzione di Barcellona” ad altri sei Protocolli, tra cui quello sulle fonti terrestri di inquinamento al fine di regolare le attività inquinanti sulla terra ferma.
Da allora le principali fonti di inquinamento sono state identificate e misure graduali sono state adottate.
Uno dei maggiori successi recenti del MAP nella lotta contro l’inquinamento proveniente dalla terra ferma è stato la formulazione e l’adozione da parte degli stati contraenti di un Piano Strategico di azione (SAP).
Tale piano è alla base del Protocollo (LBS) sottoscritto dalle Parti Contraenti per le attività da svolgere nei due prossimi decenni.
Si tratta di una iniziativa orientata ad adottare azioni concrete di identificazione di categorie prioritarie di sostanze e di attività da eliminare o controllate nei Paesi dell’area mediterranea.
La riduzione e le fasi sono formulate in armonia con la Convenzioni ed i programmi regionali ed internazionali, quali le Direttive Comunitarie, le politiche e le strategie decise nelle convenzioni di Stoccolma e di Basilea.
Le attività fondamentali interessate dal SAP riguardano principalmente la riduzione dell’inquinamento derivato dalle attività urbane ed industriali.
Per quanto riguarda il primo ci si riferisce al ruolo del Governo nel mitigare questo tipo di inquinamento, ad esempio attraverso la costruzione di nuovi impianti per le acque reflue, mentre il SAP assicurerà il proprio contributo attraverso forme di assistenze quali linee guide per la costruzione di impianti di trattamento delle acque, capacità realizzativa e gestione degli stessi.
Riguardo alla riduzione dell’inquinamento industriale, con un effettivo coinvolgimento di esperti governativi e altri stakeholders, si promuove un inventario di tutte le emissioni e rilasci da fonti e sostanze inquinanti, inventario denominato “budget nazionale delle emissioni e dei rilasci”, considerando il 2003 come un anno base.
Questo “inventario”, aggiornato nel 2008, rappresenta il punto a partire dal quale la riduzione in termine di percentuale degli inquinanti, dovrà essere raggiunta in accordo con la tempistica e gli obbiettivi stabiliti dal Piano.
Dopo l’adozione del SAP è stato approvato un “Progetto Mediterraneo” che prevede contributi per sei milioni di dollari per l’implementazione di una serie di attività sul suolo. A questo si sono aggiunti altri donatori quali il Fondo Francese per l’Ambiente Mondiale (FFEM) e si è raggiunto un budget totale di 12 milioni di dollari.
Successivamente si è passati alla preparazione di Piani Nazionali d’azione per tutti i Paesi Rivieraschi.
I Piani, formalmente adottati dal 13° Meeting delle Parti Contraenti, tenutosi a Portorosa nel novembre 2005, descrivono le politiche, le azioni, gli interventi che ciascun Paese deve adottare per ridurre l’inquinamento in linea con gli obbiettivi del SAP, nonché i mezzi tecnici e finanziari necessari e le relative scadenze.
Un aspetto del tutto innovativo di questo procedimento riguarda il coinvolgimento degli stakeholders. In ciascun Paese le autorità nazionali e locali, il settore industriale e le organizzazioni non governative (NGO) siedono per la prima volta allo stesso tavolo per discutere le priorità, le misure possibili e gli investimenti necessari.
E’ apparso subito chiaro, durante questi confronti, che il processo di implementazione del NAP (con i suoi meccanismi di informazione condivise, di promozione e di uso della tecnologia più pulita, di trasferimento di tecnologia, di partecipazione pubblica e di finanziamento) porta a rafforzare lo sviluppo economico, tecnologico e sociale a livello locale dando così contributo concreto allo sviluppo sostenibile.
Per questa ragione il processo di preparazione del NAP è stato un successo e di nuovo ha attratto l’ attenzione di donatori internazionali. Ne è derivato una nuova strategia di Partnership che ha incluso un considerevole numero di organizzazioni internazionali nonché della Banca Mondiale per supportare una implementazione del NAP stesso per il lungo periodo.
Prospettive molto positive possono venire dalla sinergia con il programma dell’Unione Europea denominato “Horizon 2020” , una iniziativa con obbiettivi similari di riduzione degli inquinamenti nella Regione Mediterranea.
La componente relativa alla riduzione dell’inquinamento di Horizon 2020 prende infatti in piena considerazione gli obbiettivi del NAP ed i risultati del programma MED POL. Ne è derivato un programma di cooperazione con la Banca Europea per gli investimenti per finanziare un certo numero di proprietà tra gli interventi di riduzione degli inquinanti previsti dal NAP.
Sono stati selezionati 44 interventi per ottenere prestiti e garanzie che, una volta implementati, porteranno ad una concreta misurabile riduzione dell’inquinamento nel Mediterraneo.
In conclusione, gli sforzi dell’UNEP hanno portato ad un programma effettivo di riduzione dell’inquinamento in armonia con gli obbiettivi ed i Regolamenti dell’Unione Europea ed in collaborazione con le più significative Istituzioni Bancarie Internazionali.
Questo significa che l’idea iniziale dell’UNEP di mettere assieme Paesi a differente livello di sviluppo, di differente cultura, religione, tradizione e farli sedere ad un tavolo comune per discutere e decidere in maniera condivisa, per esempio nell'ambiente marino e per la sua conservazione, si è rivelata sostanzialmente volta ed oggi questa idea sta dando positivi risultati a beneficio di tutti i Popoli del Mediterraneo.
Dr Francesco Saverio Civili
Coordinator
MED POL Programme
Mediterranean Action Plan of UNEP
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