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Amedeo Postiglione - Protezione dello spazio marittimo e della biodiversità nelle aree fuori giurisdizione del Mediterraneo

Le aree protette terrestri e marine non sono una novità.

Favorire la creazione di aree protette al di fuori delle acque territoriali dei singoli Paesi può costituire un messaggio importante per una maggiore salvaguardia della biodiversità e delle stesse basi della riproduzione della risorsa ittica.

Il fondamento giuridico va ricercato nella Convenzione di Barcellona per la protezione del Mare Mediterraneo dall’inquinamento adottata a Barcellona il 16 febbraio 1976.

La Convenzione prende in esame tutte le forme di inquinamento, dimostrando di avere una visione globale di questa grave patologia anche in termini di garanzia dello sviluppo sostenibile della vasta area interessata.

Per ogni settore di inquinamento (da terra, da navi, dallo sfruttamento ed esplorazione dei fondali, da disastri, ecc.), sono poi intervenuti specifici protocolli.

E’ interessante notare che, successivamente, la filosofia di protezione dell’ecosistema è divenuta più propositiva e completa, perché sono state previste aree marine specialmente protette con la specifica finalità di proteggere “le zone marine importanti per la salvaguardia delle risorse naturali e dei paesaggi naturali dell’area del Mar Mediterraneo, nonché per la salvaguardia del loro patrimonio culturale”.

Anche se di fatto gli Stati interessati si sono limitati a istituire un certo numero di aree naturali marine nell'ambito dei confini del mare territoriale, non mancano estensioni significative alla rete europea Natura 2000, ai siti di rilevanza comunitaria localizzati nel mare, alle aree protette con valori archeologici, alle riserve della biosfera UNESCO, alle zone umide costiere, alle aree cuscinetto ed aree contigue alla frontiera.               

Su accordo degli Stati interessati e senza escludere i diritti generali della libera navigazione, sono stati creati alcuni modelli di protezione al di fuori degli spazi nazionali, come il Santuario per la protezione dei mammiferi marini nel Mar Ligure – Provenzale (accordo Italia, Francia e Principato di Monaco) ed è stato sottoscritto un Accordo a Monaco il 24 novembre 1996 per la Conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mediterraneo e dell’area Atlantica contigua.

Quest’ultimo atto internazionale lega, in nome della protezione particolare di alcune specie e del loro habitat, il Mediterraneo con il Mar Nero e perfino con l’area contigua Atlantica.

Sembra, perciò, saggio sviluppare la ricerca e le iniziative in vista della protezione dell’ecosistema complessivo nelle sue risorse di biodiversità, necessarie per uno sviluppo durevole.

Sono convinto che Mareamico, benemerita associazione ambientalista indipendente, saprà valutare l’importanza di iniziative in questa prospettiva più avanzata di protezione della natura nel Mare.

Mareamico può contare sulla collaborazione amichevole dell’ICEF (International Court of Environment Foundation) che ha già lanciato questo progetto nella Conferenza “The Protection and Sustainable Development of the Mediterranean-Black Sea Ecosystem”, svolta a Venezia il 24-26 Maggio 2007, alla quale partecipò anche Mareamico.

 

Amedeo Postiglione

 Direttore Fondazione ICEF

Vice- Presidente Forum Giudici europei per l’ambiente

Presidente Onorario Aggiunto Corte Suprema di Cassazione